Read my afterword. Mark Bernardini
A case of homonymy
in 1994 found to be involved in dark plots with the group financial Berlusconi. I was in Reggio Emilia when my son Mark called me to inform me worried that we were talking about me in the weekly events of 9 February. I went to the newsstand to buy the magazine, but was released the next number and that of February 9 was found. Fortunately I was in Reggio Emilia, where everything worked. I went to the municipal library and I could see and copy the part that concerned me. In a long article by Fr 10 p. 15, entitled "Yellow Italian. Swiss friends of Knight, "the two authors Michael and Christopher Gambino Nephthys revealed the existence of a network of financial companies, some real, others fictional, connected in a system of Chinese boxes, each headed by Berlusconi. The step that concerned me was very brief, p. 10, and reads: "the group ALITEC (Italo-Brazilian group linked to Bernardini Bernardino and new international magazine)." I was amazed.
In fact, there was a link with me, in that until 1991, when the magazine ceased publication, I had been for ten years director of the New International Magazine, a monthly foreign policy of the PCI-based in Rome, Street of Dark Shops 4. But never had a bond, a letter, phone call with the mysterious group ALITEC.
On February 17, 1994, for I knew well the manager Claudio Fracassi Events since the days when he was in charge in Paese Sera from Moscow, with whom I later worked several times in the RAI in Rome for events in the Soviet capital (the Spinelli was the presenter of RAI 3 broadcasts, he was a commentator and I simultaneous interpreter), I wrote the letter which I reproduce below in full:
"Rome, February 17, 1994 Dear
Fracassi,
learn by events (5 of 9 February 1994, p. 10), in un servizio sull’impero finanziario di Berlusconi, che esiste un “gruppo Alitec (gruppo italo-brasiliano legato a Bernardino Bernardini ed a Nuova Rivista Internazionale)”.
Ora, poiché sono stato per tanti anni direttore della Nuova Rivista Internazionale (che peraltro ha cessato le pubblicazioni nel 1991), non credo possa trattarsi di un caso di omonimia.
E allora? Che cos’è, uno scherzo? Un banale scambio di schede? In ogni caso, senza invocare le leggi sulla stampa, vorrei che sulle pagine di Avvenimenti venisse spiegato come e qualmente mi sono ritrovato dentro una faccenda della grande finanza. Perché, vedi, se poi alla fine risultasse che a mia insaputa sono diventato proprietario di un mucchietto di azioni, non mancherei di far valere i miei diritti di proprietà e di ringraziare Avvenimenti con un finanziamento adeguato.
Cordialmente
Bernardino (Dino) Bernardini».
Aspettai che uscissero un paio di numeri del settimanale e, visto che la rettifica non arrivava, il 2 marzo telefonai a Fracassi. Il suo tono fu amichevole, direi affettuoso. Disse che avrebbe chiesto al suo collaboratore svizzero di indagare e che comunque avrebbe pubblicato la rettifica.
Continuai ogni settimana ad acquistare Avvenimenti, ma invano. Il 23 marzo telefonai di nuovo, ma potei parlare soltanto con una collaboratrice del settimanale, Marina Lombardi, che disse di essere all'oscuro della vicenda. Dovetti riepilogarle i fatti, ma le dissi anche che non volevo essere costretto a rivolgermi a un avvocato, non chiedevo altro che una rettifica. Il 13 aprile, nuova telefonata, ma questa volta non riuscii ad andare oltre la segretaria, la quale mi chiese di lasciare il numero del mio telefono e promise che Fracassi mi avrebbe richiamato in giornata.
Naturalmente, non fui richiamato. Così, in tarda serata scrissi una nuova lettera, questa volta in tono ufficiale.
«Spett. Avvenimenti
Piazza Dante 12
00185 Roma
Egregio Direttore,
in un servizio sull’impero finanziario di Berlusconi pubblicato nella sua rivista (n. 5 del 9 febbraio 1994, p. 10) si parla testualmente di un “gruppo Alitec (gruppo italo-brasiliano legato a Bernardino Bernardini ed a Nuova Rivista Internazionale)”. Ebbene, sono stato direttore di Nuova Rivista Internazionale per quindici anni fino al 1991, quando la rivista ha cessato le pubblicazioni, e non ho mai avuto alcun legame con il gruppo Alitec, di cui finora ignoravo persino l’esistenza. Né, è evidente, può trattarsi di un caso di omonimia.
Le ho inviato una prima lettera amichevole (con ricevuta di ritorno) il 18 febbraio per chiedere una semplice rettifica. Invano. Il 2 marzo le ho telefonato e lei mi ha gentilmente promesso che avrebbe provveduto. Neanche per sogno. Il 23 marzo ho telefonato again, but I could not talk with his assistant, Marina Lombardi. Today I tried again and this time I could not get past the secretary.
Now, under the press law, I ask for full disclosure of this letter.
Bernardino Bernardini
Rome, April 13, 1994. "
My letter was never published, but April 27, 1994, finally published it on page Events 5 this brief summary of the drafting and unfaithful in a title even more infidel, "A case of homonymous"
"In a report published over the empire's financial Berlusconi in his journal (5 of 9 February 1994 p.. 10) talking of a verbatim "ALITEC group (Group Italo-Brazilian Bernardini Bernardino and tied to a new international magazine)." Well, I was director of new international magazine for fifteen years until 1991, when the magazine ceased publication, and I never had any links to the group ALITEC, which until now did not know even existed. Nor, obviously, there may be a case of homonymy.
Bernardino Bernardini
Rome. "
They followed a few lines of apology
"The New International Review Bernardini Bernardino and do not have any relationship with the bonds of Swiss companies and Silvio Berlusconi del gruppo Fininvest. Nel gruppo Alitec c’è in effetti un personaggio omonimo; il che spiega ma non giustifica l’errore in cui siamo incorsi. Ce ne scusiamo con Bernardino Bernardini (e ci scusiamo per il ritardo nel chiarimento)”.
Forse, col senno di poi, avrei potuto insistere per la pubblicazione integrale della mia lettera, minacciando una richiesta di risarcimento per danni morali. Ma ero stanco di protestare e lasciai che la cosa finisse lì. Sospetto però che nel gruppo Alitec non ci fosse nessun mio omonimo, anzi, dubito persino che sia esistito un gruppo Alitec.
Pubblicato nel N°1 del 2009 della rivista Slavia
Mosca, 26 marzo 2010
E' noto quanto io ce l’abbia con quelli che mi ostino a chiamare “radical-chic salottieri sedicenti di sinistra”. Ebbene, la rete non perdona, la balla di Fracassi continua a girare, quella di Michele Gambino e Christopher Nefti. Basta digitare in qualunque motore di ricerca, tra virgolette, gruppo Alitec , per trovare i seguenti due link dove viene citato mio padre:
http://www.esmartstart.com/_framed/50g/berlusconi/affari/cap2.htm
http://www.altrestorie.net/libri/Berlusconi_affari_Presidente.pdf
A parte i link, questo certifica che esiste un libro di Giovanni Ruggeri, dal titolo “Berlusconi, gli affari del Presidente”, pubblicato dalla KAOS Edizioni sempre nel 1994, nel cui secondo capitolo “Segreti italiani in terra elvetica” viene riportata la medesima menzogna (pag. 50, e mio padre viene citato anche nell’indice dei nomi, a pag. 185), copiata a piè pari (uguale persino nella forma).
Chi è Giovanni Ruggeri (morto nel 2006)? Un anticomunista (nel senso di anti-PCI), basta cliccare sul suo nome per averne un’idea.
Lo so che molti non saranno d’accordo, ma io lo dico lo stesso: ecco cosa succede a lasciar perdere per il quieto vivere.
A few months ago, the poor Professor Anthony Phalen (CEO of Banca Intesa in Moscow, President of Eurasia and secretary of the Soviet Union in Verona Italy in the 70s) was victim of such folly, those of Radio Popolare accused him of being linked to a mafia Dell'Utri that links between Putin and Berlusconi. But in all seriousness by the third grade of a sexual nature on her name, wished to have stomach cancer, that is exactly what I wished in 2000 when I wrote my book against Berlusconi, www cavalieremiconsenta . Strange occurrences.
Mark Bernardini
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